Venetia Caput Mundi: l’intervista al brillante imprenditore Andrea Colla
/in Business, Interviste/da stecngAndrea Colla è tra i manager e dirigenti italiani più in ascesa nel panorama nazionale
Giovane, brillante, audace e lungimirante, Andrea Colla, possiede tutte le caratteristiche per lasciare una traccia determinante. Lo ringrazio per avermi ospitato al Golf Club di Jesolo, nella sua meravigliosa residenza jesolana. Una serata all’insegna delle eccellenze Made in Italy, Made in Veneto e Made in Monaco. Ho deciso di inaugurare con lui la mia rubrica di interviste agli imprenditori top, italiani ed esteri.
Presidente di Coldiretti Venezia, Vice presidente del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale, socio della “Vivai Colla”, l’azienda vivaistico-viticola più grande del nostro Paese. Andrea Colla è anche ideatore della startup “San Marco Venezia 1204”, vincitrice del Premio Eccellenza Italiana, per la valorizzazione del grande patrimonio enogastronomico veneziano. Oltre che manager all’interno di numerosi CdA.

Come prima domanda, una tua breve presentazione per i nostri lettori?
Nasco a San Donà di Piave, il 7 febbraio 1987, dove frequento il Liceo scientifico Galilei. Per poi iscrivermi al corso di laurea in scienze e tecnologie viticole ed enologiche, nella sede di Conegliano, della Facoltà di Agraria-Università degli Studi di Padova. Qui, insieme ad alcuni colleghi universitari, fondo la lista “L’Ora del Merito”, con cui vengo eletto all’interno degli organi amministrativi dell’Università degli Studi di Padova, come rappresentante degli studenti.
Dal 2006 comincio a lavorare all’interno delle aziende della mia famiglia, fino a ricoprirne il ruolo di Socio amministratore e Legale rappresentante. Nel 2008 fondo “Spartani Universitari”, associazione studentesca finalizzata all’organizzazione di attività sportive e culturali.
Il 12 marzo 2012 conseguo la laurea come Dottore in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche. Il 21 marzo 2012 accetto la candidatura a Consigliere Comunale del Comune di Jesolo con la lista Popolo Della Libertà (PDL). Sostenendo Valerio Zoggia (PDL) come Sindaco del Comune di Jesolo, eletto per due mandati consecutivi.
Nel 2015 vengo nominato presidente dei giovani soci di Banca San Biagio del Veneto orientale. Oggi fusa con la Prealpi, diventando la più grande BCC del Veneto orientale.

Nel 2015, grazie ad un viaggio a Londra con Immobiliare Colla, ho incontrato Nadia, la donna che l’anno successivo è diventata mia moglie. L’ho aiutata con le sue valigie e questo mi ha insegnato ancora più quanto un piccolo gesto gentile, verso il prossimo, sia capace di regalare moltissimo!
Ci siamo sposati nella Basilica di San Marco a Venezia, nel giorno del Redentore, festeggiando all’Hotel Danieli, con vista sul bacino di San Marco, illuminato dagli spettacolari fuochi d’artificio. Diventando papà di Caterina, il 5 giugno 2017 e successivamente di Marco Aurelio il 4 febbraio 2019.
A febbraio 2018 vengo eletto presidente di Coldiretti di San Donà di Piave e a marzo 2018 presidente di Coldiretti di Venezia.

Da lì si susseguono una serie di cariche pigmenti, quali: Camera di Commercio di Venezia Rovigo, in cui tutt’oggi risiedo nel Consiglio di Amministrazione. Oltreché in Giunta, come unico rappresentante dell’agricoltura, per entrambi i territori; sedendo anche in CdA di Unioncamere del Veneto.
Così come in Consiglio e in Giunta di Coldiretti Veneto, in Assemblea Nazionale di Coldiretti. Entrando poi nel Consiglio di Amministrazione del più grande Consorzio Agrario d’Italia, il “Consorzio Agrario del NordEst”. Per essere infine nominato Vicepresidente del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale.
Nel 2020 creo “San Marco Venezia 1204”, per valorizzare le eccellenze della Serenissima all’interno del portale “Piazza San Marco Venezia 1204”. Progetto presto online e per il quale è in via di sviluppo uno spazio espositivo fisico. Insieme ad alcuni amici, nasce anche il Polo Club di Venezia, per rilanciare l’immagine della Serenissima nel mondo, attraverso lo sport dei Re.
Nel 2021 un’altra importante novità è la mia cooptazione all’interno del Comitato Nazionale MiCo Heritage. In sinergia con il presidente nazionale di Assocastelli, Ivan Giuseppe Drogo Inglese, e il presidente nazionale di Federestauro, Alberto Rui. Per promuovere il patrimonio architettonico, artistico, culturale e storico situato lungo l’itinerario Milano Cortina, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2026.
Dove nasce questo forte legame con la città di Venezia e il Veneto?
Nasce da un amore a prima vista verso la strada più bella del mondo, il Canal Grande e la sua meravigliosa Piazza San Marco. Sono grato a Venezia perché mi ha permesso di invitare la ragazza che avevo conosciuto a Londra. Arrivata a una festa di carnevale al Casinò, per il mio compleanno, rimanendo per sempre insieme.
Venezia è un museo a cielo aperto, una città teatro di grandi bellezze ma anche di enormi sfide, specchio delle tematiche più urgenti e attuali. Cosa manca al capoluogo veneto per aumentare il proprio appeal internazionale?
Venezia è un marchio internazionale. Riconosciuto dalla presenza di 100 Venezie nelle Americhe. Fondate da emigrati perlopiù veneti, in cerca di fortuna. Partendo dal “The Venetian” di Las Vegas, se ne contano altrettante nel resto del mondo. Passando dal Giappone, per arrivare in Cina al “The Venetian” di Macao.
Ora sta a noi far fruttare la vera Venezia, e non farsi sfruttare da tutte le altre. Creare quindi un collegamento commerciale diretto, portando i prodotti originali di Venezia all’interno delle sue copie. Sicuramente è importante far vivere la città e sviluppare nuovi eventi orientati ad un turismo di qualità. Facendo conoscere ancor meglio la parte storica, come pure l’entroterra. Sino ad arrivare alle nostre bellissime spiagge, sviluppando un turismo lento.

Venezia è la punta di diamante di una regione al vertice economico e turistico del Paese Italia. I trend confermano il Veneto come la destinazione più attrattiva nel turismo, con +39% già attestati (fonte CNR giugno 2021). Come esaltare i primati e le eccellenze, anche enogastronomiche, dei nostri territori? Incrementando così anche il valore del Made in Italy.
L’intento è quello di creare nuove rotte enogastronomiche. Attraverso le quali il turista possa vivere un’esperienza fatta sì di città d’arte, lettino, ombrellone, mare e sabbia. Uniti però al buon cibo e al buon bere. Scoprendo quindi anche la laguna e l’entroterra fatto di campagne, valli…
Quali iniziative e progetti stai sviluppando per Venezia e il Veneto?
Sto sviluppando il progetto “Piazza San Marco Venezia 1204”, portale online e offline, tramite vari accordi di filiera con: produttori agricoli, ditte della grande distribuzione e ristoratori. L’obiettivo è che il consumatore possa assaporare un prodotto sostenibile, capace di attivare l’economia circolare di tutto il nostro territorio.




Tutelare i prodotti italiani e veneti è fondamentale per preservare e potenziare la nostra immagine su scala globale. Un’attività complessa e di importanza vitale, per garantire la qualità, l’origine, la genuinità e la sicurezza ai consumatori. Come centrare questo obiettivo? E quali strategie per incentivare le imprese locali al raggiungimento dei traguardi prefissati?
Abbiamo adottato all’interno delle nostre imprese, chiedendolo con forza al Governo, la tracciabilità. Questo per essere trasparenti verso il consumatore, garantendo la sostenibilità ambientale. Noi non ereditiamo la terra dai nostri genitori, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
Per questo credo che dobbiamo sempre più aver cura ed essere custodi del territorio, partendo da concimazioni organiche, al fine di ridare fertilità ai nostri suoli, che soffrono un preoccupante principio di desertificazione. Cercando di ridurre al minimo l’utilizzo di diserbanti, pesticidi e prodotti fitosanitari. Utilizzando nuove tecnologie e macchinari 4.0, garantendo quindi una sostenibilità sociale.
Deve esserci contemporaneamente sostenibilità economica, per cui la giusta remunerazione per la filiera agricola. Applicando un principio semplice: quello della reciprocità. Ossia, quello che viene importato in Italia, ed in Europa dagli Stati esteri, deve osservare le stesse norme imposte per produrre in Italia. In questo modo non si azzererà la concorrenza sleale e si potrà portare al consumatore un criterio di scelta trasparente. Basato su qualità, salubrità e sicurezza alimentare, prima che sulla politica del prezzo.

Di quali battaglie ti stai facendo carico per gli oltre 5 mila soci che rappresenti?
Contratti di filiera tramite i consorzi agrari, gestione dell’acqua e del territorio attraverso i consorzi di bonifica, valorizzazione dei prodotti agricoli con i consorzi di tutela. Innovazione ed internazionalizzazione con le Camere di Commercio. Confronto con i sindacati nel rapporto con i nostri collaboratori dipendenti e con le istituzioni, come il Ministero dell’Agricoltura e le altre ad esso collegate, per una legge che consenta investimenti in agricoltura. Per il P.S.R., Programma di Sviluppo Rurale.
A favore dell’ingresso dei giovani nel settore primario. Sul fronte della nuova legge per la trasparenza e la tracciabilità. In merito agli accordi commerciali con i Paesi terzi. Oltreché per il riconoscimento del ruolo dell’imprenditore agricolo come gestore del territorio.
Purtroppo stiamo assistendo a fenomeni meteorologici eccezionali sempre più frequenti. Quali strategie pensi di attivare, per prevenire e ridurre i danni al settore dell’Agricoltura, provocati dai cambiamenti climatici?
Da una parte stiamo lavorando per portare il sistema agricolo ad assicurarsi contro i danni del maltempo, dall’altra stiamo implementando i sistemi di protezione con reti antigrandine. Così come è grande il nostro impegno all’interno dei consorzi di Bonifica del Veneto.
Per rendere sempre più efficiente la struttura che serve a portare l’irrigazione nei campi, ma anche a mettere in sicurezza i centri abitati e a gestire le bombe d’acqua, che sempre più frequentemente si abbattono sul nostro Bel Paese. Naturalmente serve sempre un dialogo fattivo con la Regione e lo Stato per avere dei risarcimenti.

L’unione fa la forza. Pensi che sviluppare alleanze tra grosse imprese agricole e industrie alimentari sia una via da seguire con decisione?
Sì, questo è il futuro. Mettere intorno allo stesso tavolo tutta la filiera nel perseguire obiettivi comuni per la valorizzazione del prodotto. Dando una giusta redistribuzione all’interno dei tre macro settori: produzione, trasformazione e distribuzione. Un esempio pratico di questo è “Filiera Italia”, fortemente voluta da Coldiretti, al fianco delle più grandi imprese dell’agroalimentare italiano.
Adottare e sviluppare strategie cross-settoriali è ormai diventata una metodologia vincente, che si sta affermando anche in Italia. Quali progetti multi-settoriali potrebbero o dovrebbero nascere per la crescita del nostro Paese?
Un esempio su tutti, è la creazione di un polo moda interamente Italiano. Fatto con tessuti che arrivino da coltivazioni certificate italiane o con pelli provenienti da allevamenti sostenibili italiani.
Progetti per il futuro?
Partire dalla valorizzazione di Venezia, la Città Metropolitana con più turisti a livello italiano. Avendo delle perle, oltre al centro storico, come: Cavallino-Treporti l’oasi dei camperisti, Jesolo per il divertimento, Caorle per la cultura, Bibione di San Michele al Tagliamento, fino a Chioggia e Sottomarina. Creando poi la stessa struttura per città come Roma, Milano, Firenze ed altre aree che possano raccogliere il meglio della produzione locale.
Stefano Cigana