TUTTO GRATIS: la piaga sociale della partnership “buona occasione per entrambi”

Così fan tutti: le logiche del “baratto” dietro al provincialismo dilagante

Avrei preferito non dover scrivere questo articolo. Mi trovo costretto a farlo per denunciare un malcostume sempre più dilagante. Una vera piaga sociale difficile da debellare perché è tremendamente abile a nascondersi, mascherarsi con belle parole quali “collaborazione”, “sinergia”, “occasione win-win”. In realtà l’unico obiettivo è quello di fregare il prossimo, un’autentica forma di parassitismo travestita da partnership.

Scrivo questo articolo per aiutare anche voi ad individuare subito i sintomi e i comportamenti tipici, stoppando sul nascere ogni perdita di tempo.

IL NETWORK SI PAGA

Da quando mi occupo di questo tipo di attività, ma in maniera esponenziale dalla fondazione nel 2017 del brand Bull Days, oggi più grande community al mondo di proprietari di vetture Lamborghini composta da top-client selezionati negli anni, mi ritrovo ogni giorno di fronte a questo inquietante fenomeno.  

Decine di messaggi di intermediari, responsabili marketing, conoscenti di conoscenti che cercano il modo di imbucarsi gratis (o giù di lì) all’ultimo meeting in programma. Che sia a Monte Carlo, a Dubai o in Italia, c’è sempre questo minimo comune denominatore.

Inizialmente fingono di essere seriamente interessati a stringere un rapporto commerciale professionale. A quel punto mi attivo a sviluppare una proposta personalizzata. Solo dopo, quando bisogna giungere al dunque si svelano per quello che sono.

Ignorano il valore del marchio

Cercano tutti un modo per accedere al tuo bacino clienti senza riconoscerne il valore che c’è dietro, umano e lavorativo. Un marchio per diventare un marchio ha bisogno di tantissimi investimenti, di tempo e denaro. E quando diventa importante, internazionale, ha un suo contro-valore indiscutibile.

Eppure il fine ultimo di questi soggetti è spesso solo quello di inserirsi grossolanamente con qualche prodotto da vendere al tuo portfolio clienti.

Poi ti dicono che ci guadagni sia tu che loro, ti propongono uno scambio merce o una provvigione. Quindi dovrei svendere il mio marchio e il network di relazioni coltivato con sacrifici e anni di lavoro per bontà d’animo? No grazie.

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LA WEBSERIE SI PAGA

La politica aziendale è un concetto completamente ignorato da questi soggetti. Come le principali modalità di sfruttamento pubblicitario utilizzate in tutto il mondo. Sembrano finiti in un buco nero, usciti sul serio da una caverna.

Esempio lampante sono alcune proposte che ho ricevuto riguardo alla Bull Days Web Series, mini docu-serie attualmente work in progress che sarà rilasciata nel 2025 nelle principali piattaforme di streaming, come Netflix ed Amazon Prime.

Benissimo. Diverse “rispettabili” aziende mi hanno proposto di far filmare i loro prodotti che sarebbero stati presenti ai Bull Days, mostrandoli di fatto in mondovisione in cambio di offerte davvero ridicole. Com’è possibile? Il PRODUCT PLACEMENT non è stato inventato l’altro giorno. Ne siamo tutti quotidiani spettatori. Sembra non esserci fine all’ignoranza.

L’Italia mi ha insegnato molto in questo senso. In particolare tutto quello che NON bisogna fare per avere successo nel mondo. Anche se all’inizio pensavo fosse una prerogativa delle piccole realtà italiane, sto scoprendo che è un virus diffuso pure in aziende internazionali. Una vera e propria piaga che si estende a macchia d’olio.

È responsabilità di tutti provare a fermare questo fenomeno. Rieducando e facendosi promotori di una cultura imprenditoriale degna del XXI secolo.

Stefano Cigana