Chiara Ferragni: sul tavolo l’offerta del cane miliardario Gunther

Gunther chiama Chiara Ferragni: vi spiego perché ho proposto al trust da 1.000.000.000$ di puntare verso questa meta

Si stava raffreddando il clamore intorno alla notizia shock del cane Gunther che vendeva per oltre 30 milioni di dollari l’ex-villa a Miami di Madonna. Dalla super-plusvalenza incassata dal pastore tedesco miliardario, sino alla reaction social della “Material Girl” in persona. News che ha fatto il giro d’ufficio dentro le più grandi testate mondiali: dal New York Times al Washington Post. Sembrava tutto finito… niente di più sbagliato.

Quando ho visto che Chiara Ferragni metteva di fatto in vendita il 66% della sua società Fenice Srl non ci ho pensato due volte. Tirarsi indietro? Mai. In pochi istanti ho visto materializzarsi davanti a me un disegno ben delineato. Sarebbe una partnership perfetta, ho pensato, devo subito telefonare a Maurizio.

Come era prevedibile, mi ha dato corda. Posso quindi annunciare che il Gunther Group, con il suo capitale che sfiora il miliardo di dollari, è fortemente interessato a rilevare la maggioranza di Fenice diventando il “growth capital” che Chiara Ferragni sta cercando. L’offerta arriverà presto sul tavolo dell’imprenditrice italiana.

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Influencer? No, Gunther.

Come evidenziato da Il Sole 24 Ore e da altre testate, Fenice Srl (ex Serendipity) nonostante 1,19 milioni di fatturato, registra perdite per circa 3,4 milioni. La società dell’influencer si assesta quindi più come una start-up, una realtà che in questo momento ha effettivamente bisogno di un finanziatore serio e lungimirante.

Chi meglio del Gunther Group? Un trust internazionale ultra-capitalizzato che ha tutte le caratteristiche per far rinascere dalle proprie ceneri Fenice. L’immensa disponibilità economico-finanziaria del cane più ricco del mondo, oltre al suo importante ruolo in grado di spostare davvero gli equilibri negli ambienti che contano, sono elementi che interesserebbero tutti.

Inoltre Chiara Ferragni troverebbe un alleato dal solido know-how nel mondo delle licenze luxury-oriented. L’imprenditrice ha già ampiamente dimostrato d’aver compreso alla perfezione le potenzialità delle licenze. Non a caso molti dei suoi incassi arrivano proprio dalle royalties.

L’ingresso del Gunther Group con un nuovo assetto societario significherebbe aprire anche le porte a potenziali operazioni di licensing con realtà prestigiose come il Principato di Monaco, da dove vi sto scrivendo.

Il trust è infatti insediato in big cities icone indiscusse di lifestyle come Miami, Dubai, Monte Carlo e le paradisiache Bahamas.

Oltre il concetto di marketing

In questo caso vorrei ricordare che Gunther è unico, non ci sono VIP, celebrities o influencer che tengono. È una star decisamente non-convenzionale, la sua sola presenza in appuntamenti esclusivi diventa una calamita mediatica pazzesca.

La comunicazione con Gunther è così orchestrata su un sismografo emotivo dove i picchi raggiungono risultati sbalorditivi. Siamo su un altro livello. E Venetia Communication è l’unica società di comunicazione che può vantare uno stretto legame con il cane più ricco del mondo.

Adesso riuscite ad immaginarvelo anche voi a fianco all’influencer più famosa d’Italia?

Stefano Cigana

C’era una volta il rombo del V12 Lamborghini: la nostalgia che racconteremo ai bimbi del futuro

Lamborghini si prepara all’addio ai motori a benzina: cosa penserebbe Ferruccio Lamborghini?

Anche Lamborghini ha deciso di seguire la via dell’elettrificazione ed è pronta a salutare, forse per sempre, i leggendari motori termici con la loro rumorosa poesia. Un addio che si consumerà in questo decennio e che aprirà le porte a modelli ibridi ed elettrici. Una notizia prevedibile, ma che per un fanatico come me… finisce inesorabilmente per riempirmi subito l’animo di amarezza e nostalgia.

Il sibilo elettrico farà sognare? Molto probabilmente i bambini del futuro non avranno più molte chance di innamorarsi di una lambo, come accadde a me. La prima Lamborghini che vidi dal vivo era una cattivissima Diablo, arrivò per errore davanti a casa mia, in Veneto, dopo aver sbagliato strada. Uno scherzo del destino.

Provate a immaginare cosa scatenò nell’animo di un ragazzino di 13 anni una visione del genere. In un paesino di 700 anime, dove nel 1990 mediamente circolavano 127, 128, 131, fiat 500. Il design futuristico, le portiere che si aprivano verso l’alto, il rombo del motore… un colpo di fulmine.

Ricordo benissimo il preciso istante in cui dissi: “Un giorno ne avrò una anche io“…

Ma il cambiamento non si può fermare, si può solo accettare. Tuttavia non avete idea quanto vorrei entrare in una macchina del tempo e portare Ferruccio Lamborghini nel 2028, anno in cui dovrebbe debuttare la prima Lamborghini completamente elettrica.

Chissà cosa direbbe Ferruccio di fronte alla sua creatura. Saprebbe ancora riconoscerla?

La 1° Lambo elettrica e una nuova dinastia hybrid & electric

La recente notizia di questo nuovo esemplare della Casa del Toro è stata rilasciata direttamente dal ceo Stephen Winkelmann. La prima Lamborghini interamente a batteria non sarà una Urus, ma un inedito crossover a quattro posti. Queste le parole del manager tedesco:

“L’elettrificazione è parte del nostro futuro e il primo modello 100% elettrico sarà un’auto completamente nuova che s’inserirà in un segmento nel quale Lamborghini manca da decenni. Mi riferisco ad una 2+2 o a una 4 posti alta da terra. È presto, però, per entrare nei dettagli”.

Lo sviluppo del nuovo toro comincerà entro fine 2022. L’inizio di una nuova epoca, ulteriore conferma della decisione della casa automobilistica di Sant’Agata di seguire lo stesso sentiero di Bentley, altro marchio nell’orbita del Gruppo Volkswagen.

Infatti gli inglesi hanno programmato una nuova gamma full electric, partendo anche loro da un crossover. Che utilizzerà la piattaforma Artemis, pensata da Audi per l’A8 elettrica in arrivo nel 2024, ma che potrebbe essere adottata anche da Lamborghini, con il fine di ridurre costi e tempi di progettazione.

Non a caso Winkelmann ha dichiarato che: “Nessun produttore fabbrica tutto in casa propria. Potremmo appoggiarci alle strutture del Gruppo oppure rivolgerci all’esterno”.

Il destino delle supercar

E gli altri modelli? Anche qui sono già pronte piccole e grandi rivoluzioni. Tenetevi forte. La prossima generazione di Urus sarà sicuramente 100% elettrica e uscirà intorno al 2029. Nell’attesa, quella attuale dovrebbe integrare un powertrain ibrido tra il 2023 e il 2024.

Quest’ultimo anno vedrà entrare in scena le eredi hybrid delle iconiche Aventador e Huracan. Non manca poi così tanto! Però per una versione elettrica di queste supercar si dovrà attendere ancora. La casa madre preferisce infatti osservare l’evoluzione del mercato, che forse potrebbe lasciare più tempo per l’elettrificazione delle leggendarie supersportive.

Io comunque rimango con il fiato sospeso. Meglio andare a godersi un po’ di sound “tradizionale”, finché c’è tempo!

 

Stefano Cigana