Vi spiego con degli esempi cos’è la Sindrome del Papavero Alto
/in Bull Days, Lamborghini/da stecngVi spiego con degli esempi cos’è la Sindrome del Papavero Alto: tra ipotesi fantasiose e patologia sociale
Che cos’è la “Sindrome del Papavero Alto”? È una particolare forma di invidia che consiste nella difficoltà di saper apprezzare genuinamente i successi altrui senza provare fastidio. Quel fastidio che poi si evolve, ognuno con i suoi tempi, in strategie per demolire l’avversario. Avversario che magari è anche un “amico”!
È infatti risaputo che si potano i fiori che crescono più dei vicini compagni, il tutto per non far sfigurare quelli più bassi. Da qui deriva quindi il nome del “papavero alto”.
La sindrome esprime l’avversione generata dagli individui che riescono a emergere in un determinato ambito. Tale sentimento non è propriamente una forma di invidia, è più che altro una reazione emotiva al successo altrui che evidenzia inevitabilmente i propri limiti.
Criticare, screditare, diffamare. Queste le armi di routine di chi è affetto da questa cattiva abitudine! [Scopri di più nell’articolo dedicato]

Dal 2017 ad oggi abbiamo lavorato per creare un evento che ha raggiunto l’obbiettivo di mettere insieme un gruppo di imprenditori e imprenditrici accomunati dall’essere tutti proprietari di una automobile Lamborghini.
Una community che vivendo quotidianamente la propria passione per i Tori di Sant’Agata, è riuscita a rafforzare l’immagine dei territori che ha attraversato, i rapporti umani che ha creato, le aziende e le persone che ha coinvolto. Una vera luxury experience dall’elevato impatto emotivo capace di rendere felici tutti: proprietari, appassionati, bambini e semplici curiosi.
È come se…
al raggiungimento di questo traguardo, alcuni soggetti legati più o meno direttamente alla Casa Madre avessero deciso di farmi la guerra!

Nel momento in cui l’evento che hai creato raggiunge il palcoscenico internazionale, amplia la propria community e si afferma con successo in tutto il mondo. Diventando un vero e proprio fenomeno di lifestyle capace di attrarre top brands e figure influenti.
È come se…
proprio in quel momento, un gruppo interno si coalizzasse per seminare la famosa “zizzania”, tentando maldestramente di replicare il format.
È come se…
quei soggetti che avevano inizialmente collaborato per dare i natali al primo Bull Days, iniziassero a telefonare a tutti per dire di non andare più al Bull Days, sentendosi spodestati.
È come se…
degli amici di cui ho già scritto un articolo, mi fossero in realtà stati vicino con l’intento di contribuire al taglio del papavero.
Naturalmente questi sono solo degli esempi per spiegare meglio la sindrome del Papavero Alto, attraverso le attività per cui tutti mi conoscono. La cosa impressionante è che in certi ambienti queste cose accadono veramente. Molto spesso chi ne è vittima, per paura, non ne parla nemmeno.
Diventa quindi un atteggiamento tendente ad opprimere l’individuo. Una condotta premeditata posta in essere al fine di annullare quello che è diventato il nemico. Coloro che hanno la sfortuna di entrare in contatto con chi adotta tali comportamenti, ne diventano inevitabilmente vittima.
Si innesca così un meccanismo anti-meritocratico, dannoso non solo per la salute della persona ma anche per quella delle imprese.

Ma per fortuna grandi aziende come Lamborghini hanno un Codice Etico e dei manager molto attenti ai fondamenti di questo importante strumento morale, evitando così che tali azioni possano prendere piede.
Purtroppo queste dinamiche subdole costituiscono, da altre parti, un vero e proprio modello sociale fondato sull’invidia. Un’attitudine al provincialismo che abita le piccole menti.
I miei ringraziamenti vanno a tutte le persone che ho citato direttamente e non. A tutti coloro che ho incontrato in questo stupendo cammino che va verso il quinto anniversario.
Stefano Cigana
