Archivio per mese: Agosto, 2021
K-MED®: stendersi con quella giusta, per stare bene notte e giorno
/in Business, Pet, Products/da stecngK-MED® for Human & Pet: un dispositivo medico rivoluzionario perfetto per ritrovare il benessere
L’esperienza di Brand Ambassador per l’azienda KPET mi sta entrando sottopelle, nel vero senso della parola. Il merito non va di certo a degli alieni microchip, quanto a un prodotto unico che si chiama K-MED® HUMAN.
Semplificandolo, una coperta: soffice, accogliente, rilassante, curativa, moderna, innovativa e dal calore intelligente. Da interlocutore informato e fruitore diretto, parlo consapevolmente del primo antidolorifico bio-fisico, certificato in Classe 1 dal Ministero della Salute. Completamente Made in Italy. Un dispositivo medico rivoluzionario, prodotto e firmato da KPET, con efficacia testata su tutti i mammiferi e in grado di ridurre dolore ed infiammazioni fino al 70%.
A fare da apripista al mio benessere è la nanobiomolecola KRYSTAL MED®, di cui KPET è affidataria esclusiva. Unica al mondo, una delle più importanti scoperte scientifiche degli ultimi trent’anni. Una struttura tetraedro-ionica, in grado di interagire con il sistema nervoso di ogni mammifero, a livello delle membrane fosfolipidiche sinaptiche. Ripristinando le connessioni neurali e riducendo efficacemente dolori ed infiammazioni.
Praticamente, le energie infrarosse FIR (Far InfraRed) emesse dal corpo umano vengono intercettate e restituite, stimolando le funzioni cellulari, la microcircolazione e l’ossigenazione periferica.
K-MED quindi è in grado migliorare la micro-circolazione, aumentare l’ossigenazione del sangue e l’efficienza cellulare. Combattendo effettivamente le infiammazioni (stati flogistici e dolorosi) dell’apparato muscolo-scheletrico. Trattando le affezioni reumatiche articolari ed extra-articolari. Oltre agli stati infiammatori, anche di origine post-traumatica.



Frutto di ricerche scientifiche, K-MED® può dimostrarsi la giusta strada da percorrere quando si vuole migliorare la propria vita, potendo davvero dire “Bye bye pillole!”
Ottenendo con K-MED® una rapida risoluzione di dolori cronici e intensi derivati da: artriti, artrosi, traumi, processi degenerativi, ritenzione idrica, cefalea a grappolo, problemi infiammatori, dolori mestruali, post operatori, stati di stress prolungati e disturbi del sonno.
Sto rilevando effetti positivi sulla qualità del mio sonno e un certo sostegno allo stress, nelle attività in cui sono coinvolto professionalmente.
Confermo la persistenza, anche durante il giorno, del piacevole senso di benessere diffuso. Nelle ore in cui sono in giro per lavoro. Nello spazio che dedico alla mia passione per lo sport in palestra e all’aria aperta, oltreché ad altre mie attività outdoor. Ciò significa che la tecnologia, medico-scientifica, dell’dispositivo K-MED interagisce con me anche nei momenti in cui non la sto utilizzando direttamente a contatto con il mio corpo.
L’assenza di controindicazioni emersa durante gli studi clinici, approvati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze, rende perciò K-MED® un aiuto eccezionale per atleti e sportivi che svolgono intensa attività fisica e nei riguardi di persone in età avanzata.
K-MED ® è disponibile anche per il mio pet, con gli stessi benefici. Un atto d’amore dovuto verso gli animali bisognosi di cure e/o anziani.
L’utilizzo di K-MED® è molto semplice, un tempo minimo di 4H/NOTTE per beneficiarne efficacemente, utilizzandolo da coperta. Oppure da supporto statico durante il riposo quotidiano.
Scopri tutti i formati su https://shop.kpet.it/it/
Stefano Cigana



Venetia Caput Mundi: l’intervista al brillante imprenditore Andrea Colla
/in Business, Interviste/da stecngAndrea Colla è tra i manager e dirigenti italiani più in ascesa nel panorama nazionale
Giovane, brillante, audace e lungimirante, Andrea Colla, possiede tutte le caratteristiche per lasciare una traccia determinante. Lo ringrazio per avermi ospitato al Golf Club di Jesolo, nella sua meravigliosa residenza jesolana. Una serata all’insegna delle eccellenze Made in Italy, Made in Veneto e Made in Monaco. Ho deciso di inaugurare con lui la mia rubrica di interviste agli imprenditori top, italiani ed esteri.
Presidente di Coldiretti Venezia, Vice presidente del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale, socio della “Vivai Colla”, l’azienda vivaistico-viticola più grande del nostro Paese. Andrea Colla è anche ideatore della startup “San Marco Venezia 1204”, vincitrice del Premio Eccellenza Italiana, per la valorizzazione del grande patrimonio enogastronomico veneziano. Oltre che manager all’interno di numerosi CdA.

Come prima domanda, una tua breve presentazione per i nostri lettori?
Nasco a San Donà di Piave, il 7 febbraio 1987, dove frequento il Liceo scientifico Galilei. Per poi iscrivermi al corso di laurea in scienze e tecnologie viticole ed enologiche, nella sede di Conegliano, della Facoltà di Agraria-Università degli Studi di Padova. Qui, insieme ad alcuni colleghi universitari, fondo la lista “L’Ora del Merito”, con cui vengo eletto all’interno degli organi amministrativi dell’Università degli Studi di Padova, come rappresentante degli studenti.
Dal 2006 comincio a lavorare all’interno delle aziende della mia famiglia, fino a ricoprirne il ruolo di Socio amministratore e Legale rappresentante. Nel 2008 fondo “Spartani Universitari”, associazione studentesca finalizzata all’organizzazione di attività sportive e culturali.
Il 12 marzo 2012 conseguo la laurea come Dottore in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche. Il 21 marzo 2012 accetto la candidatura a Consigliere Comunale del Comune di Jesolo con la lista Popolo Della Libertà (PDL). Sostenendo Valerio Zoggia (PDL) come Sindaco del Comune di Jesolo, eletto per due mandati consecutivi.
Nel 2015 vengo nominato presidente dei giovani soci di Banca San Biagio del Veneto orientale. Oggi fusa con la Prealpi, diventando la più grande BCC del Veneto orientale.

Nel 2015, grazie ad un viaggio a Londra con Immobiliare Colla, ho incontrato Nadia, la donna che l’anno successivo è diventata mia moglie. L’ho aiutata con le sue valigie e questo mi ha insegnato ancora più quanto un piccolo gesto gentile, verso il prossimo, sia capace di regalare moltissimo!
Ci siamo sposati nella Basilica di San Marco a Venezia, nel giorno del Redentore, festeggiando all’Hotel Danieli, con vista sul bacino di San Marco, illuminato dagli spettacolari fuochi d’artificio. Diventando papà di Caterina, il 5 giugno 2017 e successivamente di Marco Aurelio il 4 febbraio 2019.
A febbraio 2018 vengo eletto presidente di Coldiretti di San Donà di Piave e a marzo 2018 presidente di Coldiretti di Venezia.

Da lì si susseguono una serie di cariche pigmenti, quali: Camera di Commercio di Venezia Rovigo, in cui tutt’oggi risiedo nel Consiglio di Amministrazione. Oltreché in Giunta, come unico rappresentante dell’agricoltura, per entrambi i territori; sedendo anche in CdA di Unioncamere del Veneto.
Così come in Consiglio e in Giunta di Coldiretti Veneto, in Assemblea Nazionale di Coldiretti. Entrando poi nel Consiglio di Amministrazione del più grande Consorzio Agrario d’Italia, il “Consorzio Agrario del NordEst”. Per essere infine nominato Vicepresidente del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale.
Nel 2020 creo “San Marco Venezia 1204”, per valorizzare le eccellenze della Serenissima all’interno del portale “Piazza San Marco Venezia 1204”. Progetto presto online e per il quale è in via di sviluppo uno spazio espositivo fisico. Insieme ad alcuni amici, nasce anche il Polo Club di Venezia, per rilanciare l’immagine della Serenissima nel mondo, attraverso lo sport dei Re.
Nel 2021 un’altra importante novità è la mia cooptazione all’interno del Comitato Nazionale MiCo Heritage. In sinergia con il presidente nazionale di Assocastelli, Ivan Giuseppe Drogo Inglese, e il presidente nazionale di Federestauro, Alberto Rui. Per promuovere il patrimonio architettonico, artistico, culturale e storico situato lungo l’itinerario Milano Cortina, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2026.
Dove nasce questo forte legame con la città di Venezia e il Veneto?
Nasce da un amore a prima vista verso la strada più bella del mondo, il Canal Grande e la sua meravigliosa Piazza San Marco. Sono grato a Venezia perché mi ha permesso di invitare la ragazza che avevo conosciuto a Londra. Arrivata a una festa di carnevale al Casinò, per il mio compleanno, rimanendo per sempre insieme.
Venezia è un museo a cielo aperto, una città teatro di grandi bellezze ma anche di enormi sfide, specchio delle tematiche più urgenti e attuali. Cosa manca al capoluogo veneto per aumentare il proprio appeal internazionale?
Venezia è un marchio internazionale. Riconosciuto dalla presenza di 100 Venezie nelle Americhe. Fondate da emigrati perlopiù veneti, in cerca di fortuna. Partendo dal “The Venetian” di Las Vegas, se ne contano altrettante nel resto del mondo. Passando dal Giappone, per arrivare in Cina al “The Venetian” di Macao.
Ora sta a noi far fruttare la vera Venezia, e non farsi sfruttare da tutte le altre. Creare quindi un collegamento commerciale diretto, portando i prodotti originali di Venezia all’interno delle sue copie. Sicuramente è importante far vivere la città e sviluppare nuovi eventi orientati ad un turismo di qualità. Facendo conoscere ancor meglio la parte storica, come pure l’entroterra. Sino ad arrivare alle nostre bellissime spiagge, sviluppando un turismo lento.

Venezia è la punta di diamante di una regione al vertice economico e turistico del Paese Italia. I trend confermano il Veneto come la destinazione più attrattiva nel turismo, con +39% già attestati (fonte CNR giugno 2021). Come esaltare i primati e le eccellenze, anche enogastronomiche, dei nostri territori? Incrementando così anche il valore del Made in Italy.
L’intento è quello di creare nuove rotte enogastronomiche. Attraverso le quali il turista possa vivere un’esperienza fatta sì di città d’arte, lettino, ombrellone, mare e sabbia. Uniti però al buon cibo e al buon bere. Scoprendo quindi anche la laguna e l’entroterra fatto di campagne, valli…
Quali iniziative e progetti stai sviluppando per Venezia e il Veneto?
Sto sviluppando il progetto “Piazza San Marco Venezia 1204”, portale online e offline, tramite vari accordi di filiera con: produttori agricoli, ditte della grande distribuzione e ristoratori. L’obiettivo è che il consumatore possa assaporare un prodotto sostenibile, capace di attivare l’economia circolare di tutto il nostro territorio.




Tutelare i prodotti italiani e veneti è fondamentale per preservare e potenziare la nostra immagine su scala globale. Un’attività complessa e di importanza vitale, per garantire la qualità, l’origine, la genuinità e la sicurezza ai consumatori. Come centrare questo obiettivo? E quali strategie per incentivare le imprese locali al raggiungimento dei traguardi prefissati?
Abbiamo adottato all’interno delle nostre imprese, chiedendolo con forza al Governo, la tracciabilità. Questo per essere trasparenti verso il consumatore, garantendo la sostenibilità ambientale. Noi non ereditiamo la terra dai nostri genitori, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
Per questo credo che dobbiamo sempre più aver cura ed essere custodi del territorio, partendo da concimazioni organiche, al fine di ridare fertilità ai nostri suoli, che soffrono un preoccupante principio di desertificazione. Cercando di ridurre al minimo l’utilizzo di diserbanti, pesticidi e prodotti fitosanitari. Utilizzando nuove tecnologie e macchinari 4.0, garantendo quindi una sostenibilità sociale.
Deve esserci contemporaneamente sostenibilità economica, per cui la giusta remunerazione per la filiera agricola. Applicando un principio semplice: quello della reciprocità. Ossia, quello che viene importato in Italia, ed in Europa dagli Stati esteri, deve osservare le stesse norme imposte per produrre in Italia. In questo modo non si azzererà la concorrenza sleale e si potrà portare al consumatore un criterio di scelta trasparente. Basato su qualità, salubrità e sicurezza alimentare, prima che sulla politica del prezzo.

Di quali battaglie ti stai facendo carico per gli oltre 5 mila soci che rappresenti?
Contratti di filiera tramite i consorzi agrari, gestione dell’acqua e del territorio attraverso i consorzi di bonifica, valorizzazione dei prodotti agricoli con i consorzi di tutela. Innovazione ed internazionalizzazione con le Camere di Commercio. Confronto con i sindacati nel rapporto con i nostri collaboratori dipendenti e con le istituzioni, come il Ministero dell’Agricoltura e le altre ad esso collegate, per una legge che consenta investimenti in agricoltura. Per il P.S.R., Programma di Sviluppo Rurale.
A favore dell’ingresso dei giovani nel settore primario. Sul fronte della nuova legge per la trasparenza e la tracciabilità. In merito agli accordi commerciali con i Paesi terzi. Oltreché per il riconoscimento del ruolo dell’imprenditore agricolo come gestore del territorio.
Purtroppo stiamo assistendo a fenomeni meteorologici eccezionali sempre più frequenti. Quali strategie pensi di attivare, per prevenire e ridurre i danni al settore dell’Agricoltura, provocati dai cambiamenti climatici?
Da una parte stiamo lavorando per portare il sistema agricolo ad assicurarsi contro i danni del maltempo, dall’altra stiamo implementando i sistemi di protezione con reti antigrandine. Così come è grande il nostro impegno all’interno dei consorzi di Bonifica del Veneto.
Per rendere sempre più efficiente la struttura che serve a portare l’irrigazione nei campi, ma anche a mettere in sicurezza i centri abitati e a gestire le bombe d’acqua, che sempre più frequentemente si abbattono sul nostro Bel Paese. Naturalmente serve sempre un dialogo fattivo con la Regione e lo Stato per avere dei risarcimenti.

L’unione fa la forza. Pensi che sviluppare alleanze tra grosse imprese agricole e industrie alimentari sia una via da seguire con decisione?
Sì, questo è il futuro. Mettere intorno allo stesso tavolo tutta la filiera nel perseguire obiettivi comuni per la valorizzazione del prodotto. Dando una giusta redistribuzione all’interno dei tre macro settori: produzione, trasformazione e distribuzione. Un esempio pratico di questo è “Filiera Italia”, fortemente voluta da Coldiretti, al fianco delle più grandi imprese dell’agroalimentare italiano.
Adottare e sviluppare strategie cross-settoriali è ormai diventata una metodologia vincente, che si sta affermando anche in Italia. Quali progetti multi-settoriali potrebbero o dovrebbero nascere per la crescita del nostro Paese?
Un esempio su tutti, è la creazione di un polo moda interamente Italiano. Fatto con tessuti che arrivino da coltivazioni certificate italiane o con pelli provenienti da allevamenti sostenibili italiani.
Progetti per il futuro?
Partire dalla valorizzazione di Venezia, la Città Metropolitana con più turisti a livello italiano. Avendo delle perle, oltre al centro storico, come: Cavallino-Treporti l’oasi dei camperisti, Jesolo per il divertimento, Caorle per la cultura, Bibione di San Michele al Tagliamento, fino a Chioggia e Sottomarina. Creando poi la stessa struttura per città come Roma, Milano, Firenze ed altre aree che possano raccogliere il meglio della produzione locale.
Stefano Cigana
Savini Tartufi: dal 1920 alla scoperta del diamante del bosco
/in Business, Enjoy, Products, Turismo/da stecngIl marchio toscano Savini Tartufi è un’eccellenza Made in Italy nel mondo del tartufo
La storia del marchio toscano Savini Tartufi, oggi punto di riferimento nel mondo del tartufo, comincia da una passione lontana nel tempo. Siamo nel 1920, oltre un secolo fa, il giovane e talentuoso cacciatore Zelindo, decide di abbracciare la vita da tartufaio a tempo pieno. Da quel momento, le vite di 4 generazioni si sono susseguite e intrecciate intorno a quel prezioso frutto della terra.
Dal bosco alla tavola. L’esperienza, come un fiuto innato affinato negli anni, è l’ingrediente inimitabile che permette a Savini di dar luce a prodotti di altissima qualità. Oltre ad essere l’elemento principale che ha permesso al brand di affermarsi come eccellenza del Made in Italy.



I segreti del tartufo, dal 1920
Un’azienda moderna capace di far coesistere la magia di antichi valori, con lo sguardo di chi conosce la strada dell’innovazione. Il punto di forza è un prodotto pregiato, il frutto di una terra che è patria di eccellenze enogastronomiche.
La Toscana. Una delle regioni italiane più importanti per la produzione di tartufi.
Si nascondono qui, a Forcoli (Pisa) vicino a San Miniato, dove la Natura è ancora incontaminata e rigogliosa, come in un’idilliaca età dell’oro. Tartufo Bianco, Tartufo Marzuolo, Tartufo Nero Scorzone, Tartufo Nero pregiato, Tartufo Nero d’inverno, Tartufo Nero Liscio. I preziosi tesori sotterranei di Savini Tartufi. Trovati da circa 3500 raccoglitori e conservati seguendo ricette e segreti tramandati di generazione in generazione.
Gli alti e frondosi boschi di Savini custodiscono i prelibati tartufi, rare gemme a forma di tubero. La magia avviene tra le radici e ai piedi di antiche querce, noccioli, pioppi e di altre piante secolari. Capaci, grazie all’energia infusa dai ritmi della natura, di far sbocciare prodotti unici in tutte le stagioni.
Una miscela primordiale, mescolata abilmente da Madre Terra, poi accolta e perfezionata saggiamente dall’azienda toscana.

















Truffle Experience: la magia dal bosco alla tavola
Savini Tartufi organizza anche numerose ed esclusive Truffle Experience per gli amanti di tour enogastronomici. Esperienze magiche, che comprendono: epiche cacce al tartufo, corsi di cucina, pranzi e cene a base di tartufo fresco, degustazioni di prelibatezze e vini locali selezionati. Oltre alla visita al Savini Museum.
Alla scoperta del tartufo, come un viaggio d’esplorazione verso nuove frontiere o tesori di antiche civiltà. Immersi tra le luci rarefatte e i colori cangianti del bosco, all’ombra di tetti naturali composti da foglie multiformi. Vivere il piacere della scoperta e il fascino irresistibile scatenato dallo stupore. La vera linfa che fa brillare gli occhi e battere il cuore.
Una sinfonia di profumi, emozioni e sensazioni. Un percorso d’altri tempi costruito sul rapporto che si genera tra il cavatore e il suo fedele compagno a quattro zampe. Un’esperienza che trova il suo apice nello svelamento di questa eccezionale perla del bosco.
Vivere in prima persona tali experience esclusive e incantate diventa anche un importante strumento di business turistico. Poter integrare Truffle Experiences in progetti cross-settoriali e iniziative Bleisure è oggi una strategia in crescita e dal grande appeal.
Visita il sito di Savini Tartufi
Stefano Cigana
L’Orangerie: un pezzo di Monaco in un bicchiere
/in Business, Enjoy/da stecngL’Orangerie & “Monaco Spritz” confermano il fascino del Principato monegasco e il grande potenziale dei marchi Monaco & Monte-Carlo
Ho avuto il piacere di ricevere, dall’amica Karin Nordstrom, Business Development Manager di “Monte Carlo Société des Bains de Mer”, un inatteso regalo. È arrivato sigillato con cura, il prezioso liquore L’Orangerie, un invito a gustare il vero stile monegasco. Un drink simbolo di Monaco, capace di fondere in sé l’anima più antica del Principato con quella più moderna e all’avanguardia. Un prodotto frutto delle tradizioni agricole locali, capace comunque di rispecchiare alla perfezione lo charme contemporaneo e sempre alla moda di un territorio unico.
L’Orangerie: Liqueur from Monaco
L’Orangerie è “the first premium orange liqueur from Monaco”. Preparato artigianalmente con le arance che crescono in questo spettacolare Principato, raro, unico ed esclusivo. I frutti vengono raccolti a mano e selezionati accuratamente in un territorio baciato dal sole e dipinto dai colori della Côte d’Azur. Lavate e sbucciate nell’atelier, le arance sono poi infuse, secondo una ricetta custodita segretamente per creare l’esclusivo liquore monegasco.



L’Orangerie rappresenta l’autentico gusto di Monaco. Le boccette di vetro imbottigliano e custodiscono lo charme internazionale del Principato. Pronto a donarsi solo a chi lo sa apprezzare veramente. Un vero e proprio élixir, capace di racchiudere in sé l’essenza di una location da sogno, celebrata in tutto il mondo.
Il prestigioso liquore monegasco è realizzato con le autoctone e fragranti citrus aurantium, le arance amare che crescono lungo le lussuose viste di Monte-Carlo. Frutti preziosi e naturali, non trattati con pesticidi e capaci di elevare il pittoresco nel delizioso.
Il modo migliore per gustarsi l’Orangerie, come aperitivo, digestivo, cocktail, è goderselo a Monaco! L’Hotel de Paris, il Metropole Hotel, lo Yacht Club de Monaco, il Wine Palace Monaco, Georges V Paris sono i luoghi perfetti per gustarlo. Alcune tra le location di una lunga e prestigiosa lista di stabilimenti eccellenti e principeschi.
SCORRI E CONTINUA A LEGGERE L’ARTICOLO >>








LE MONACO SPRITZ
L’Orangerie dà il meglio di sé nei cocktail. Da qui nasce la taste experience inconfondibile del “Monaco Spritz”. La bevanda simbolo del Principato, creata dai migliori mixologist di Monaco. Questo delizioso drink è un cocktail d’autore, gioiello della Costa Azzurra, rinfrescante e facile da preparare.
L’art de vivre la “French Riviera” in modo inconfondibile. Il luxury lifestyle disciolto e sigillato in uno scrigno prezioso, teatro di emozioni uniche cullate dal ritmo delle onde del Mediterraneo e dei palazzi che sfidano il cielo. Paesaggi da cartolina che hanno ispirato i grandi pittori, scrittori e registi. La storia del Principato di Monaco raccontata in un sorso.

Gli ingredienti
12cl Prosecco
3cl l’Orangerie
Una scorza d’arancia
Cubetti di ghiaccio
Mix & Enjoy
Un esempio da seguire: drink firmati come strategia di marketing
Il concept Monaco Spritz dimostra il potere evocativo che un nome può portare con sé. Generare suggestioni, visioni, cromie, forme, profumi e desideri. Questo drink d’autore si unisce ai top brands che tengono in alto il prestigio del Principato e di Monte-Carlo.
Veri e propri marchi emblemi del culto dello sport e del lusso d’eccezione. Un’immagine ineguagliabile che non ha bisogno di presentazioni. Un enorme potere mediatico. Nomi legati a eventi seguiti con passione e famosi in tutto il globo. Punto di riferimento per luxury ed ecosostenibilità, Monaco è una delle mete più amate dal jet-set internazionale.

Tutti questi valori si riflettono inevitabilmente sui prodotti che hanno il privilegio di portarne nomea e livrea. Sviluppare strategie di licensing verso il Principato si configura come metodo ideale per raggiungere target e settori high-profile.
La creazione di un cocktail originale può anch’essa diventare la scelta vincente per trasmettere la vision di più brand in un solo sorso. Ideare drink firmati non è un’attività ad appannaggio di mixologist e bartender, bensì una vera e propria strategia di marketing ad alto engagement.
Pensare di contattare il proprio network con un regalo in grado di coinvolgere conoscenza, curiosità e sensi significa portarsi in un’esperienza offline autentica, particolarmente fidelizzante.
Stefano Cigana

